Alberghi chiusi tranne quelli ospitanti parenti di affetti CONVID-19

Le misure valgono dal 12 al 25 marzo, due settimane esatte.

Gli alberghi: nella lettera inviata ieri dalla Regione Lombardia all’esecutivo, erano inclusi nelle strutture da chiudere. Nel decreto varato dal governo, invece, non sono inseriti né tra le attività che possono rimanere aperte perché considerati “servizi essenziali”, ma neanche tra quelle che devono abbassare la saracinesca. Federalberghi ha diffuso una circolare ai suoi affiliati per invitarli a rimanere aperti. “Il decreto – scrivono gli albergatori – non menziona gli alberghi né altre strutture turistico ricettive. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, sentito per le vie brevi, conferma che gli alberghi non sono soggetti a restrizioni”. Dietro la decisione del governo di lasciare aperti gli alberghi, da quello che si apprende, c’è la necessità di garantire un posto letto ai parenti di chi è ricoverato in ospedale o per chi, nonostante l’emergenza, è in trasferta di lavoro.
Ma a cedere sono gli alberghi stessi. Troppo costoso mantenere aperte le attività viste le circostanze. Circa il 70% degli hotel è già chiuso o chiuderà tra oggi e domani. «I costi di gestione erano già diventati insostenibili prima, ora è davvero inutile tenere aperti. Ci sono alberghi ancora operativi perché hanno le ultime camere occupate e non possono costringere i clienti ad andare via, ma oramai sperano solo di ripartire in primavera» spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti. Anche per i ristoranti il numero di chiusure si aggira sul 60-70% perché con la possibilità di servire solo il pranzo diventa complicato continuare l’attività. E i pub? «All’inizio si pensava dovessero chiudere tutti, come stabilito per le discoteche, invece è stato chiarito che se non hanno intrattenimento e musica possono essere assimilati ai ristoranti. Ma ormai la maggior parte ha abbassato le serrande da sabato» spiega il direttore generale dell’Ascom, Carlo Alberto Carpignano. Aperti, per ora, il 70-80% dei bar anche se la situazione è in costante evoluzione e molti aspettano di conoscere le misure di sostegno economico predisposte dal governo.

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